Il PalaFantozzi è ormai considerato un luogo di culto per gli abitanti di Capo d'Orlando, in provincia di Messina. È una cattedrale? Parliamo di avvenimenti miracolosi o superpoteri? Beh, in un certo senso sì. Da anni infatti, grazie a un mix di sole, mare, poco stress e granite a profusione consumate sullo splendido lungomare tra un allenamento e l'altro, i giocatori che di anno in anno vestono la maglia dell'Orlandina Basket riescono in imprese al limite del possibile, degne del più famoso e furioso Orlando, che non a caso dà il nome alla cittadina.
E non importa che si tratti di vecchie glorie in cerca di nuovi stimoli - Pozzecco e Soragna, Über Alles - giovani stranieri spaesati o giocatori in cerca di riscatto. Qui, nel luogo in cui oltre 50 anni Gino Paoli scrisse “Sapore di Sale”, ogni tifoso non può che respirare a pieni polmoni voglia di riscatto, trasformandosi in un paladino simbolo appunto della squadra. E proprio nella scorsa giornata del campionato di massima serie di Basket, che la Betaland Orlandina, per non smentirsi, aggiunge un'altra impresa Not Ordinary nella sua bacheca dei miracoli. Con una prestazione eccelsa, spinta a gran voce dall'ugola tonante dei propri tifosi batte la capolista Olimpia Armani jeans Milano con un perentorio 78-71, tenendo a distanza i play-out e prenotando un tranquillo finale di stagione, vista mare.
In un comune di 13mila abitanti (quanto un settore di San Siro per intenderci) la cenerentola del Basket italiano nel suo ostico fortino è stata ancora una volta capace a far girare la palla, e non solo una, a molte big del nostro campionato.
Alla prossima storia di Not Ordinary Sport!