Missione Compiuta. Questo recitano le magliette celebrative indossate dai ragazzi di Gigi Apolloni al termine della partita con il Delta Rovigo.
Questo si legge nell’abbraccio tra Mister Apolloni e l’amato Presidente Nevio Scala ed questa è la sensazione di un intero stadio, 15mila spettatori che assistono, pregano e attendono il triplice fischio con il misticismo che si deve ai match di livello: il Parma è rinato. La squadra torna tra i professionisti con l’unico verbo che conosce: VINCERE, con tre giornate di anticipo e con una cavalcata trionfale che vede i ducali unica compagine a oggi imbattuta nelle quattro categorie. Questi i suoi numeri: 85 punti in 35 partite, 25 vittorie e 10 pareggi, con 73 reti segnate e solo 15 subite.
Per questo oggi non è giusto dare merito ai singoli, se c’è un eroe in questa stagione è sicuramente il gruppo. Una squadra coesa e compatta, dove l’assenza del singolo non ha mai pesato né sulla psiche né sul gioco dei ragazzi di Apolloni.
La storia del vecchio Parma la conosciamo tutti, dalle vittorie degli anni ’90 al “Crac Parmalat” per poi passare alle false promesse della premiata ditta Ghirardi-Leonardi, che ben lontani dall’onestà che predicavano sui campi di Serie A, lucravano con il loro “giocattolo”: stipendi non pagati prima, fallimento e retrocessione sul campo lo scorso 29 aprile.
Dopo un’estate di fuoco, tra aste andate deserte e voci che si rincorrono sulla cordata locale intenzionata all’acquisto della società, finalmente il nuovo Parma vede la luce e il 27 luglio ottiene il via libera dalla FIGC per iscriversi al Campionato dilettantistico di Serie D. La rinascita viene affidata ai volti cari ai tifosi ducali: Nevio Scala, Gigi Apolloni, Lorenzo Minotti, Fausto Pizzi (che segue il vivaio) e alla conferma di Capitan Lucarelli, che lontano dal fuggire prende per mano i nuovi ragazzi e li guida fino alla promozione di ieri.
Questa mano non è mai stata lasciata dai tifosi, che si sono stretti in modo commovente intorno al nuovo Parma e lo hanno accompagnato su tutti i campi di gioco senza far mai mancare il loro supporto. Il Tardini di ieri è uno stadio che merita la Serie A ed un piccolo passo è stato fatto, un altro piccolo pezzo di storia è stato scritto.
Al Parma 1913 adesso il compito di dimostrare che la stagione che si sta per concludere non è un caso, un colpo di fortuna, ma il tassello di un progetto più grande cha passa per la conferma in Lega Pro e, perché no, la scalata della compagine di Apolloni fino al ritorno tra le grandi italiane.
Oggi è la giornata dei sogni, della festa. Alla realtà ci penseremo da domani.